Una soddisfazione riportare in Italia quel che si è appreso all’estero

Una soddisfazione riportare in Italia quel che si è appreso all’estero

Dopo un post-dottorato all’Università di Oxford, nel Regno Unito, Marta Serafini è tornata in Italia grazie a uno Start-Up Grant sostenuto da AIRC, con il quale sta avviando il suo gruppo di ricerca all’Università degli Studi di Torino.

Marta ha 34 anni e, dopo 3 anni passati all’Università di Oxford, nel Regno Unito, lo scorso anno è tornata in Italia, all’Università degli Studi di Torino. “È bello continuare a lavorare sul filone di ricerca in cui ci si è specializzati all’estero. Sono felice di portare in Italia le competenze acquisite durante la mia esperienza a Oxford”, dice.

A Torino sta avviando il suo laboratorio di ricerca grazie a uno Start-Up Grant sostenuto da AIRC, che le consentirà di costruire un proprio percorso di ricerca indipendente. “Il progetto è iniziato a gennaio 2025. Siamo nella fase in cui sto cercando di creare i miei spazi e dar vita al mio gruppo”, racconta.

La ricerca a cui lavora Marta è il seguito di quanto ha realizzato negli anni passati a Oxford. “Stiamo cercando di creare nuovi composti terapeutici che sfruttino una caratteristica tipica delle cellule tumorali, cioè la capacità di vivere in un ambiente povero di ossigeno”, spiega. “Nello specifico, lavoreremo allo sviluppo di una particolare reazione chimica con l’obiettivo di mettere a punto una chemioterapia contro il tumore del colon che si attivi soltanto in un ambiente con poco ossigeno, come quello tipico di questo tipo di cancro. Questa particolare modalità di attivazione della terapia consentirà di aumentarne l’efficacia, perché potranno essere aumentati i dosaggi evitando di danneggiare i tessuti sani e riducendo così gli effetti collaterali”, aggiunge.

Per giungere a questo obiettivo serve un lavoro di squadra e multidisciplinare. Per questo motivo la ricercatrice sta cercando di coinvolgere giovani con diversi profili per costituire il proprio gruppo. “Sicuramente dovrà esserci una persona con ottime competenze chimiche, per svolgere la sintesi di molecole in laboratorio. Un’altra dovrà invece avere una formazione più orientata alla biologia molecolare”.

  • Marta Serafini

  • Università:

    Università degli Studi di Torino

  • Articolo pubblicato il:

    5 marzo 2025