Una soddisfazione riportare in Italia quel che si è appreso all’estero

Una soddisfazione riportare in Italia quel che si è appreso all’estero

Dopo un post-dottorato all’Università di Oxford, nel Regno Unito, Marta Serafini è tornata in Italia grazie a uno Start-Up Grant sostenuto da AIRC, con il quale sta avviando il suo gruppo di ricerca all’Università degli Studi di Torino.

Ho 34 anni e, dopo 3 anni passati all’Università di Oxford, nel Regno Unito, lo scorso anno è tornata in Italia, all’Università degli Studi di Torino. È bello continuare a lavorare sul filone di ricerca in cui ci si è specializzati all’estero. Sono felice di portare in Italia le competenze acquisite durante la mia esperienza a Oxford.

A Torino sto avviando il mio laboratorio di ricerca grazie a uno Start-Up Grant sostenuto da AIRC, che mi consentirà di costruire un percorso di ricerca indipendente. Il progetto è iniziato a gennaio 2025. Siamo nella fase in cui sto cercando di creare i miei spazi e dar vita al mio gruppo.

La ricerca a cui lavoro è il seguito di quanto ha realizzato negli anni passati a Oxford. Stiamo cercando di creare nuovi composti terapeutici che sfruttino una caratteristica tipica delle cellule tumorali, cioè la capacità di vivere in un ambiente povero di ossigeno. Nello specifico, lavoreremo allo sviluppo di una particolare reazione chimica con l’obiettivo di mettere a punto una chemioterapia contro il tumore del colon che si attivi soltanto in un ambiente con poco ossigeno, come quello tipico di questo tipo di cancro. Questa particolare modalità di attivazione della terapia consentirà di aumentarne l’efficacia, perché potranno essere aumentati i dosaggi evitando di danneggiare i tessuti sani e riducendo così gli effetti collaterali.

Per giungere a questo obiettivo serve un lavoro di squadra e multidisciplinare. Per questo motivo sto cercando di coinvolgere giovani con diversi profili per costituire il mio gruppo. Sicuramente dovrà esserci una persona con ottime competenze chimiche, per svolgere la sintesi di molecole in laboratorio. Un’altra dovrà invece avere una formazione più orientata alla biologia molecolare.

Occorrerà tuttavia aspettare ancora qualche mese perché siano aperti i concorsi con cui reclutare il personale del progetto. Intanto cerco di adattarmi in questa fase di passaggio all’indipendenza. È un’esperienza completamente nuova che mi investe di una responsabilità inedita, sia per quanto riguarda la scelta delle persone da inserire nel gruppo di ricerca sia per la gestione dell’importante cifra che mi è stata affidata da AIRC, grazie alla generosità dei suoi sostenitori.

Lo Start-Up Grant arriva al culmine di un percorso che ha già visto AIRC al mio fianco per durante tutta la mia formazione come ricercatrice: AIRC mi ha sostenuta con 3 diverse borse di studio: durante il dottorato tra il 2019 e il 2020; poi, tra il 2021 e il 2022 nella mia esperienza di post-dottorato a Oxford; e infine una terza volta al mio rientro in Italia nel 2024. Gliene sono grata e cerco di ricambiare, non solo dando il massimo nel mio lavoro, ma anche partecipando tutte le volte che posso alle iniziative di AIRC. Nel corso degli anni sono scesa in piazza come volontaria in occasione delle Arance della Salute, dell’Azalea della Ricerca e dei Cioccolatini della Ricerca. E ad inizio aprile ho corso la Milano Marathon, partecipando al progetto #oggicorroperAIRC”.

  • Marta Serafini

  • Università:

    Università degli Studi di Torino

  • Articolo pubblicato il:

    5 marzo 2025