Simone Patergnani

Nato a Codigoro (FE) nel 1983, si è laureato in scienze biomolecolari e cellulari all’Università degli studi di Ferrara e nello stesso ateneo ha poi conseguito un dottorato in biochimica, biologia molecolare e biotecnologie. Ha successivamente svolto un periodo di post-dottorato in Italia, presso l’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara e il Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ravenna), e all’estero, al Queens Medical Center di Honolulu, alla New York Stem Cell Foundation e al Cancer Center of Hawaii di Honolulu. Oggi è tornato all’Università degli studi di Ferrara.

Progetti seguiti

Relevance of mitochondrial HMGB1 for malignant pleural mesothelioma: from the neoplastic transformation to the therapy

Nome dell'istituzioneUniversità degli Studi di Ferrara
RegioneEmilia-Romagna
Budget anno in corso100.000 €
Tipo di progettoMFAG
Annualità2023 - 2028
Descrizione

Obiettivo del progetto di ricerca è indagare i meccanismi alla base dell’insorgenza del mesotelioma pleurico, strettamente collegato all’esposizione all’amianto o asbesto. Malgrado questo materiale sia stato bandito in Italia nel 1992, il problema dell’amianto è ben lontano dall’essere risolto: nel nostro Paese sono ancora presenti grandi quantità di asbesto, e alcune malattie a esso associate possono manifestarsi anche decenni dopo l’esposizione. A questa situazione si aggiunge l’urgenza di gestire i rifiuti contenenti amianto e i residui delle bonifiche, un’ulteriore sfida per la salute e l’ambiente che non possiamo più ignorare. A oggi non sono ancora del tutto noti i meccanismi precisi con cui l’amianto innesca il processo di trasformazione tumorale delle cellule. Il progetto di ricerca sarà focalizzato in particolare sul ruolo di HMGB1, una proteina che potrebbe indurre una disfunzione dei mitocondri e, a cascata, effetti infiammatori, e che sembra essere implicata in questo tipo di tumore. Le conoscenze così acquisite sui meccanismi alla base della patologia potrebbero portare in futuro allo sviluppo di nuove terapie efficaci per contrastare la crescita e il rischio di recidive del mesotelioma pleurico.