Ultimo aggiornamento: 23 gennaio 2020
Non più per organo, ma per tipo di alterazione genetica e molecolare. Così nel prossimo futuro potrebbero essere classificati i tumori più comuni, per facilitare anche la scelta della terapia più appropriata. I risultati di molte ricerche di oncologia molecolare e di progetti come il Pan Cancer Atlas dimostrano, infatti, che due cancri apparentemente simili, se guardati al microscopio fermandosi al solo livello cellulare, possono rispondere in modo opposto alle stesse cure. La ragione sta verosimilmente nelle diverse mutazioni genetiche e molecolari che hanno provocato la malattia e da cui dipendono la riclassificazione e la diagnosi.
Si tratta di un processo già in corso: nel 2017 la Food and Drug Administration statunitense ha approvato per la prima volta un farmaco antitumorale (il pembrolizumab) diretto non a un cancro specifico (al melanoma o al tumore della vescica) bensì a qualsiasi tumore che mostri una specifica alterazione dei sistemi di riparazione del DNA.
Altre terapie mirate basate su caratteristiche genetiche, indipendenti dalla localizzazione del tumore o dal tipo istologico, sono in arrivo nei prossimi mesi.
“Si tratta di un cambiamento non semplice” spiega Francesco Perrone, direttore delle ricerche cliniche dell’Istituto tumori Pascale di Napoli. “Bisognerà dotare tutti i centri di cura delle strutture e della capacità di analizzare i tumori dal punto di vista genetico, prima di diffondere a tutti queste cure”.
Lanciato nel 2005, subito dopo la conclusione del Progetto genoma umano, il Cancer Atlas si prefiggeva lo scopo di mappare tutti i geni coinvolti nel cancro.
L’elenco è stato completato alla fine del 2017 e nel 2018 è partito il Pan Cancer Atlas, un nuovo progetto di approfondimento che si prefigge lo scopo di valutare a cosa servono esattamente, all’interno della cellula cancerosa, i geni identificati in precedenza.
Sapere che certi tumori sono caratterizzati dalla presenza di determinati geni o mutazioni non dice nulla, infatti, sulla loro funzione. Ma conoscere il ruolo di questi geni e di queste mutazioni è essenziale per capire, tra i tanti bersagli molecolari che i ricercatori identificano nei vari tumori, quali sono importanti per la sopravvivenza della cellula maligna e quindi devono essere presi di mira con maggiore energia.
Dopo aver puntato molto sulla medicina molecolare e personalizzata, gli esperti hanno infatti capito che, se il bersaglio molecolare contro il quale è diretto il farmaco innovativo non è essenziale per la cellula, gli effetti sul paziente sono limitati. Il Pan Cancer Atlas dovrebbe quindi aiutare i ricercatori a scegliere dove investire (tempo e risorse economiche) per arrivare a farmaci sempre più efficaci. Per fare ciò, il progetto analizzerà 11.000 diverse varianti delle 33 principali forme di cancro che affliggono l’uomo. Non solo: fornirà informazioni anche sulle basi genetiche delle lesioni precancerose, per permettere diagnosi e interventi sempre più precoci.