Ultimo aggiornamento: 2 novembre 2020
Da molti tipi di tumore si può guarire e per diversi altri le possibilità di tenere sotto controllo la malattia per lunghi periodi aumentano grazie alla diagnosi precoce e a trattamenti sempre più efficaci.
Non si tratta di supposizioni e congetture, ma di solidi dati epidemiologici: il cancro può essere sconfitto e in molti casi tenuto a bada per anni.
È quanto spiegano dalle pagine della rivista International Journal of Epidemiology i ricercatori del Centro di riferimento oncologico (CRO) di Aviano, che hanno riportato i risultati dello studio EUROCARE-5.
A questi dati si aggiungono quelli contenuti nell’edizione 2020 del volume “I numeri del cancro in Italia” presentato ufficialmente l’8 ottobre 2020 e curato dall’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e dall’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM), con il contributo di Fondazione AIOM, le indagini di sorveglianza epidemiologica PASSI e la Società italiana di anatomia patologica e di citologia diagnostica (SIAPEC-IAP).
In meno di 10 anni dalla diagnosi di tumore, il 51 per cento circa delle donne e il 39 per cento degli uomini europei non solo guarisce, ma torna ad avere un’aspettativa di vita simile a quella delle persone che non hanno mai sviluppato un tumore.
“Le analisi presentate completano il quadro delle pubblicazioni EUROCARE-5 che documentano progressi e criticità nella cura dei pazienti oncologici in tutta Europa” ha detto Roberta De Angelis, ricercatrice dell’Istituto superiore di sanità e membro della direzione scientifica di EUROCARE, commentando lo studio condotto, sotto la guida di Luigino Dal Maso del CRO di Aviano, anche grazie al sostegno di AIRC.
Questa ricerca rientra nell’ambito del programma EUROCARE, il più grande progetto di collaborazione e ricerca sulla sopravvivenza oncologica in Europa, attivo dal 1989 sotto la responsabilità dell’Istituto superiore di sanità e della Fondazione IRCSS Istituto nazionale dei tumori di Milano.
“I risultati dello studio suggeriscono l’opportunità di non considerare più irreversibile l’esperienza di malattia tumorale” ha spiegato Diego Serraino, direttore della struttura di Epidemiologia oncologica dell’IRCCS CRO di Aviano e coautore della ricerca. Inoltre, per i 25 milioni di europei con una pregressa diagnosi di cancro, sapere di poter tornare ad avere una aspettativa di vita paragonabile a quella di chi non si è mai ammalato è una notizia di grande rilievo anche dal punto di vista sociale. “Ciò significa potersi riappropriare della propria vita e tornare a una condizione di normalità” ha affermato Francesco de Lorenzo, presidente di FAVO e Past President dell’European Cancer Patients Organisation (ECPC).
I dati parlano chiaro: in Europa da alcuni tumori si guarisce in più di 8 casi su 10. Succede, per esempio, per il tumore del testicolo (nel 94 per cento dei casi) e della tiroide (87 per cento per le donne e 70 per cento per gli uomini) e per i melanomi cutanei (86 per cento nelle donne e 76 per cento negli uomini).
Le percentuali di guarigione sono più basse, ma comunque superiori al 60 per cento, per il tumore della mammella, della cervice uterina e della prostata, per i linfomi di Hodgkin e per il tumore dell’endometrio, con punte del 76 per cento per quest’ultimo.
L’analisi epidemiologica di EUROCARE-5 ha messo però in luce anche alcuni risultati meno positivi, mostrando che sono ancora difficili da curare i tumori di pancreas, fegato, esofago, polmone e sistema nervoso centrale (negli adulti), oltre che le leucemie linfatiche croniche e i mielomi. Per i pazienti con queste neoplasie le probabilità di guarire completamente non raggiungono il 50 per cento.
Anche se la guarigione non è sempre raggiungibile, per alcuni tipi di tumore come linfomi, leucemie e a volte mielomi è tuttavia possibile in diversi casi convivere per almeno alcuni anni con malattie croniche.
Infine, ma non per questo meno importante, la sopravvivenza in Europa è aumentata negli anni per diversi tipi di tumore e si arriva anche ai 10 anni di media per le leucemie linfatiche croniche.
Per il 2020, gli esperti prevedono in Italia 377.000 nuove diagnosi di tumore, 195.000 negli uomini e 182.000 (+ 6.000 casi rispetto al 2019) nelle donne. In cima alla lista dei tumori più diagnosticati resta quello della mammella con poco meno di 55.000 casi, seguito da colon-retto (43.702) e polmone (40.882).
Se da un lato si nota un incremento annuo preoccupante (+3,4 per cento) del tumore del polmone nelle donne, a causa soprattutto dell’abitudine al fumo di sigaretta, dall’altro saltano all’occhio i grandi progressi legati al tumore del colon-retto, in netta diminuzione sia negli uomini sia nelle donne grazie a programmi di screening efficaci. Rispetto al picco raggiunto nel 2013, i tassi di incidenza del tumore colorettale sono diminuiti del 20 per cento circa.
E anche in Italia dal cancro si guarisce e di cancro si muore meno che in passato: almeno un paziente su 4 può considerarsi infatti guarito e ha oggi un’aspettativa di vita uguale a quella di chi non ha mai ricevuto diagnosi di tumore. Inoltre, rispetto al 2015, nel 2020 i tassi di mortalità si stima si siano ridotti del 6 per cento circa negli uomini e del 4,2 per cento nelle donne.
Merito della ricerca costante e dei progressi nella prevenzione e nel trattamento di questa malattia, che non può più essere chiamata “male incurabile”.
Agenzia Zoe