Ultimo aggiornamento: 24 marzo 2022
La scoperta, effettuata da un gruppo di ricercatori d’oltreoceano, apre la strada a nuove possibili terapie contro questo tumore ancora difficile da trattare.
La proteina MAPK4 potrebbe rappresentare un possibile tallone d’Achille per un gruppo di tumori del seno noti come “triplo negativi”. Lo spiegano sulla rivista Nature Communication i ricercatori statunitensi coordinati da Feng Yang, professore di biologia molecolare e cellulare e membro del centro oncologico del Baylor College, in Texas.
“Circa il 15-20 per cento dei tumori del seno appartengono al sottogruppo triplo negativo (TNBC), un tipo di neoplasia particolarmente difficile da trattare e per il quale ancora oggi le opzioni terapeutiche sono scarse” esordiscono i ricercatori. Questi tumori, spiegano infatti i ricercatori, non presentano i bersagli molecolari contro i quali sono dirette le terapie mirate oggi disponibili per altri tipi di cancro della mammella.
Nei TNBC si osservano di frequente cambiamenti in una particolare via di segnalazione cellulare, chiamata PI3K/PTEN. Contro tale via esistono farmaci che tuttavia non sono molto efficaci contro forma di tumore, per ragioni non ancora del tutto note.
Per cercare una risposta a queste domande ancora aperte, Yang e colleghi hanno consultato il Cancer Genome Atlas, una grande raccolta di dati che include informazioni sulle mutazioni e le alterazioni finora identificate in oltre 30 diversi tipi di tumore, incluso quello del seno.
Dall’analisi di 817 profili di espressione genica è emerso che la proteina MAPK4 è presente a livelli elevati in più del 30 per cento dei tumori del seno definiti “basal-like”. “Il 70-80 per cento di questo gruppo è rappresentato da TNBC” precisano i ricercatori, che hanno anche osservato come l’espressione di MAPK4 fosse molto più bassa in altri tipi di tumore mammario.
“MAPK4 è in grado di attivare una via di segnalazione che porta alla crescita cellulare senza coinvolgere PI3K. Questo particolare comportamento potrebbe spiegare almeno in parte perché i tumori con elevati livelli di MAPK4 non rispondono bene alle terapie che bloccano PI3K” affermano Yang e colleghi, che hanno dimostrato in cellule in coltura e animali di laboratorio che ridurre i livelli di MAPK4 permette di bloccare la crescita dei TNBC e di rendere tali tumori sensibili alla terapia anti-PIK3.
“Questi dati suggeriscono nuove possibilità terapeutiche per il tumore mammario triplo negativo che abbiano come bersaglio MAPK4 e magari utilizzino una combinazione di inibitori per arrivare a tenere sotto controllo la crescita del tumore” concludono i ricercatori.
Agenzia ZOE