Ultimo aggiornamento: 30 settembre 2020
L’impegno congiunto di Fondazione AIRC e Fondazione CR Firenze, al suo quarto anno, ha messo a disposizione della comunità scientifica toscana oltre 5 milioni di euro, contribuendo alla costruzione di un modello di eccellenza per il progresso della ricerca oncologica.
La sinergia tra Fondazione AIRC e Fondazione CR Firenze, nata nel 2016 con l’intento di promuovere e sostenere la migliore ricerca sul cancro nell’area di Firenze, Empoli e Prato continua a dare ottimi risultati. In quattro anni di proficua collaborazione, le due istituzioni hanno messo a disposizione della comunità scientifica del territorio oltre 5 milioni di euro per sostenere innovativi progetti di ricerca oncologica.
Dall’alleanza delle due Fondazioni è nato nel 2016 il bando congiunto Multi-User Equipment, con l’obiettivo di mettere a disposizione della comunità scientifica apparecchiature d’avanguardia ad altissima tecnologia per implementare le attività di ricerca coinvolte: tra i macchinari acquistati, uno per lo studio del metabolismo cellulare, uno spettrometro di massa e una stazione di imaging fotoacustica per lo studio di modelli pre-clinici. L’investimento congiunto ha consentito, inoltre, di sostenere tre programmi di ricerca di durata triennale – coordinati dai ricercatori dell’Università di Firenze Paola Chiarugi, Annarosa Arcangeli, Luigi Messori – che hanno portato, ad oggi, al coinvolgimento di 20 diversi gruppi di ricerca sul territorio.
Dall’inizio di questa collaborazione, inoltre, sono stati sostenuti 25 progetti di ricerca, tra cui 2 My First AIRC Grant, 13 Investigator Grant, 8 borse di studio triennali per giovani ricercatori in formazione presso l’Università di Firenze e 2 borse di studio per l’estero per giovani ricercatori, per periodi di perfezionamento presso il Dana Farber Institute e Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston.
I risultati ottenuti dai ricercatori dimostrano l’efficacia di un modello di collaborazione di successo che si è tradotto in un potenziamento significativo delle strutture di ricerca del territorio al servizio della comunità scientifica nazionale e in concrete opportunità di lavoro per più di 100 ricercatori, di cui oltre la metà con meno di 40 anni, che, grazie alle risorse messe a disposizione, hanno potuto svolgere il proprio lavoro di ricerca e favorire la collaborazione tra diversi gruppi di ricerca in Toscana. Dalle ricerche sono emerse finora 50 pubblicazioni su riviste scientifiche di alto profilo, che testimoniano il valore degli studi sostenuti dalle due Fondazioni e confermano la qualità della produzione scientifica toscana.
Ne è un esempio lo studio di Luca Malorni, medico e ricercatore sostenuto da Fondazione AIRC presso l’Azienda USL Toscana Centro: i risultati ottenuti hanno messo in luce il ruolo di un nuovo biomarcatore per predire l’efficacia della terapia (con inibitori di CDK4 e CDK6) nelle donne con tumore del seno metastatico e recettori ormonali positivi. I risultati dello studio sono stati pubblicati a gennaio 2020 sulla rivista Clinical Cancer Research.
Un modello di collaborazione che anche Anna Marchi Mazzini, Presidente del Comitato AIRC Toscana, si augura possa crescere e consolidarsi sempre di più, per arricchire ulteriormente il vivaio di ricercatori toscani, garantendo così lo sviluppo della migliore ricerca oncologica sul territorio e rendere il cancro sempre più curabile.
Redazione