Chiara Corti e Caterina Sposetti, le vincitrici della 3a edizione del bando Gianni Bonadonna

Ultimo aggiornamento: 12 febbraio 2024

Chiara Corti e Caterina Sposetti, le vincitrici della 3a edizione del bando Gianni Bonadonna

Chiara Corti e Caterina Sposetti seguiranno due progetti sul tumore al seno negli Stati Uniti, grazie alle borse di studio ottenute nell’ambito della terza edizione del bando Gianni Bonadonna.

Per il terzo anno consecutivo è stato assegnato il bando per borse di studio per l’estero intitolato a Gianni Bonadonna. Le due vincitrici della terza edizione del bando, sostenuto da Fondazione Gianni Bonadonna e Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, con il sostegno del Gruppo Prada, sono Chiara Corti e Caterina Sposetti. Le due ricercatrici si occupano entrambe di studiare il tumore del seno, e trascorreranno un periodo di formazione di tre anni presso il Dana-Farber Cancer Institute a Boston, un’istituzione che fa parte della Harvard Medical School.

 

Nello specifico, Chiara Corti, oggi nel gruppo di ricerca di Giuseppe Curigliano all’Istituto europeo di oncologia di Milano, si occuperà di tumore al seno triplo negativo presso il laboratorio di Sara Michell Tolaney al Dana-Farber. L’obiettivo del suo progetto è studiare le relazioni fra cellule tumorali e cellule del sistema immunitario all’interno del microambiente tumorale, per indagare se e come tali dinamiche possano incidere sulla risposta alle cure neoadiuvanti, ossia quelle che a volte sono somministrate prima dell’intervento chirurgico. L’ipotesi è che la mancata risposta alle cure neoadiuvanti possa dipendere da un aumento delle cellule tumorali quiescenti e dall’assenza o dalla riduzione di specifici sottotipi di cellule T. Lo scopo ultimo è sviluppare un biomarcatore composito che, tenendo conto di questi elementi, possa aiutare a prevedere la risposta alle terapie nelle pazienti con carcinoma mammario triplo negativo, così da avere il massimo beneficio clinico minimizzando la tossicità. La dottoressa Corti studierà anche come le interazioni fra tumore, sistema immunitario e microambiente possono incidere sul rischio di recidive di malattia.

 

Caterina Sposetti si è invece trasferita al Dana-Farber per lavorare con il team di Jennifer Ligibel, dopo essere stata ricercatrice nel gruppo di Filippo De Braud e poi di Claudio Vernieri alla Fondazione IRCCS Istituto dei tumori di Milano. Il suo progetto è focalizzato sul tumore al seno precoce e l’obiettivo è comprendere come l’assenza del recettore HER2, o suoi bassi livelli di espressione, influiscano sulle caratteristiche tumorali e gli esiti clinici. Oggetto di studio sarà anche la possibile associazione di queste caratteristiche con il metabolismo sia del tumore sia della paziente e con l’eventuale presenza nel plasma di biomarcatori metabolici e di infiammazione. Nel progetto saranno incluse pazienti in sovrappeso e obese e la dottoressa Sposetti valuterà anche i possibili benefici di interventi sullo stile di vita delle malate, volti a perdere di peso. Sarà per esempio studiato l’impatto di una restrizione calorica sull’efficacia delle terapie neoadiuvanti e sul metabolismo tumorale e sistemico.

 

 

  • Redazione

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