Ultimo aggiornamento: 4 febbraio 2020
In vista del World Cancer Day pubblichiamo un punto sui progressi della ricerca oncologica nell'ultimo ventennio. Questo articolo copre il periodo 2006-2014. Al link di seguito potete scoprire le tappe che hanno contraddistinto il periodo 2000-2005 e il periodo dal 2015 in avanti.
Il primo vaccino che previene il cancro della cervice uterina
L’FDA approva il primo vaccino contro il Papilloma virus (HPV), unico responsabile del possibile sviluppo del tumore della cervice uterina. In Italia nel 2007 è stata avviata la raccomandazione del vaccino, offerto gratuitamente alle ragazze nel dodicesimo anno di età. Successivamente la vaccinazione è stata raccomandata anche ai maschi. Il vaccino previene altri tipi di tumore associati all’HPV, oltre a quello della cervice, come per esempio il cancro all’ano e alcune forme che colpiscono l’orofaringe.
Trabectedina, un farmaco che viene dal mare
L'Agenzia europea per i medicinali autorizza la trabectedina, un composto individuato in un organismo marino, per il trattamento dei sarcomi dei tessuti molli (principalmente il liposarcoma e il leiomiosarcoma) e del carcinoma dell'ovaio. La ricerca che ha portato all’approvazione della trabectedina è stata condotta da Maurizio d’Incalci presso l’Istituto Mario Negri di Milano, anche grazie al sostegno di AIRC.
Tumore del seno: un test rapido per il linfonodo sentinella
L’FDA approva un test molecolare rapido sul linfonodo sentinella che permette già durante l’intervento chirurgico di valutare se il carcinoma mammario si è diffuso. Prima bisognava attendere alcuni giorni per l’esito dell’esame e in caso di positività la paziente doveva affrontare un’altra operazione. Con GeneSearch BLN Assay – così si chiama il test – il chirurgo conosce subito l’esito del test e può rimuovere immediatamente i linfonodi interessati, risparmiando alle donne l’attesa e l’eventuale intervento di follow-up.
Il gene MET e le metastasi
Il gene MET svolge un ruolo fondamentale nel processo di formazione e progressione dei tumori. Nel 2008 Silvia Giordano e Paolo Comoglio, grazie a uno studio sostenuto da AIRC i cui risultati sono pubblicati su Oncogene, scoprono che alti livelli di MET inducono le cellule cancerose a invadere altri tessuti e a formare metastasi.
Girovita e cancro
Un girovita abbondante che segnala l’accumulo di grasso a livello dell’addome, e non solo un elevato indice di massa corporea (BMI), è associato a un aumento della mortalità totale, compresa quella per cancro. Non conta quindi unicamente il peso accumulato, ma anche dove il grasso si localizza. Sono le conclusioni di EPIC, “European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition”, il più grande studio europeo (oltre 500.000 le persone coinvolte) per comprendere il legame tra alimentazione e cancro. Allo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno contribuito molti scienziati italiani sostenuti da AIRC.
Il legame tra HPV e cancro vale un Nobel
Il Nobel per la fisiologia o la medicina viene assegnato, per un terzo, ad Harald zur Hausen per aver scoperto che il Papilloma virus causa il cancro della cervice uterina.
Attività fisica e tumori
Molti studi sono stati condotti nel corso degli anni per capire la relazione tra esercizio fisico e tumori, in particolare del colon. Nel 2009 il British Journal of Cancer pubblica una metanalisi su oltre 50 studi precedenti, mostrando una riduzione del 24 per cento circa delle probabilità di sviluppare un tumore al colon per chi fa esercizio fisico rispetto a chi conduce una vita più sedentaria. Un tema di prevenzione che continua a essere indagato: oggi sappiamo che l’attività fisica così come suggerita dall’OMS, ovvero da 2,5 a 5 ore alla settimana, protegge da più di dieci tipi di cancro diversi, migliora la risposta alle terapie dei pazienti oncologici e riduce il rischio di recidive.
Telomeri da Nobel
I telomeri sono strutture del DNA situate alle estremità dei cromosomi: regolano la durata di vita di una cellula e hanno un ruolo in molte malattie compreso il cancro. Elizabeth Blackburn, Carol Greider e Jack Szostak vengono premiati con il Nobel per la medicina.
Il primo vaccino anticancro
L’FDA approva il primo vaccino anti-tumore ottenuto con cellule dendritiche, il sipuleucel-T, per i pazienti con cancro alla prostata metastatico resistente agli ormoni. È un vaccino piuttosto costoso perché prodotto per ogni singolo paziente a partire appunto da cellule specializzate nel “catturare” gli antigeni e nel “segnalarli" ai linfociti, che così attaccano le cellule cancerose. In Europa non è mai stato approvato, anche perché il vantaggio offerto in termini di sopravvivenza non è molto elevato.
Aspirina e cancro
Uno studio durato oltre 20 anni e i cui risultati vengono pubblicati su The Lancet rivela il possibile effetto preventivo dell’aspirina a basso dosaggio contro il tumore del colon-retto. Negli anni successivi altri studi hanno evidenziato effetti protettivi contro il tumore del polmone, del fegato, dell’esofago, dell’ovaio e il melanoma.
Con ipilimumab inizia l’era dell’immunoterapia
Via libera da parte dell’FDA al farmaco ipilimumab per la cura di pazienti con melanoma metastatico o inoperabili. Si tratta di un anticorpo monoclonale che inibisce il recettore CTLA-4 e quindi toglie i “freni” che impediscono al sistema immunitario di aggredire le cellule cancerose. È il primo di una nuova classe di farmaci chiamati inibitori di checkpoint: inizia l’era dell’immunoterapia.
La rivoluzione di CRISPR-Cas 9
Sulle pagine di Science compare l’articolo di Jennifer Doudna e Emmanuelle Charpentier dedicato a CRISPR-Cas9, il cosiddetto “bisturi genetico”. Si tratta dell’ultimo ritrovato di una serie di tecniche innovative di editing a cui hanno contribuito numerosi scienziati nel mondo. CRISPR-Cas9 presenta potenzialità notevoli per l’utilizzo in patologie in cui l’intervento sul DNA può essere terapeutico e in alcuni casi risolutivo. Fra le caratteristiche principali di CRISPR vi sono la velocità, la precisione, la semplicità d’uso e il basso costo rispetto alle tecniche precedenti.
Immunoterapia, quarta arma contro i tumori
Per la rivista Science il filone di ricerca più promettente nel 2013 è l’immunoterapia, che definisce un nuovo paradigma di cura: potenziare e armare le nostre difese immunitarie contro il cancro. Oggi l’immunoterapia è considerata la quarta arma contro i tumori insieme a chirurgia, chemioterapia e radioterapia.
Angelina Jolie e le mutazioni BRCA1 e BRCA2
In un articolo sul New York Times, Angelina Jolie annuncia la decisione di sottoporsi a una mastectomia preventiva in quanto portatrice di una mutazione ereditaria del gene BRCA1. La notizia fa il giro del mondo e fa discutere, ma soprattutto accende i riflettori sulla condizione delle donne e delle famiglie in cui è presente la mutazione dei geni BRCA1 o BRCA2, che aumentano significativamente il rischio di sviluppare un cancro del seno e dell’ovaio.
Arrivano i PARP-inibitori
Si tratta di farmaci che agiscono bloccando i meccanismi di riparazione del DNA nelle cellule tumorali. Il primo approvato dall’FDA è olaparib, per la cura delle pazienti con tumore ovarico.
Michela Vuga