Le fondazioni e i trust di famiglia che hanno scelto di legare il proprio nome alla ricerca sul cancro insieme ad AIRC contribuiscono in maniera decisiva all’avanzamento delle scoperte scientifiche per costruire un futuro libero dal cancro
Grazie all’impegno straordinario dei ricercatori impegnati nei laboratori delle università, ospedali e istituti di ricerca in Italia e all’estero, negli ultimi decenni abbiamo assistito al raggiungimento di traguardi sempre più importanti per la ricerca sul cancro, che hanno contribuito a far diminuire la mortalità per diversi tipi di tumore grazie a diagnosi sempre più precoci e cure più efficaci.
Questi importanti traguardi sono stati raggiunti anche grazie al ruolo che le fondazioni e i trust di famiglia hanno assunto nei confronti della società, decidendo di trasformare la tradizione filantropica familiare in strategie di lungo periodo mirate a fare la differenza nel raggiungimento di importanti obiettivi per tutta la società civile.
In quest’ottica, numerose fondazioni e trust di famiglia hanno scelto di affidare ad AIRC le proprie risorse economiche, con l’obiettivo di avvalersi dell’esperienza e del metodo di selezione di AIRC per istituire borse di studio per la formazione di giovani ricercatori e finanziare ambiziosi progetti di ricerca intitolati.
Qualsiasi sia il progetto sostenuto dalla vostra fondazione e trust di famiglia, AIRC si impegna a costruire un percorso di fiducia attraverso un continuo coinvolgimento nel progetto in tutte le sue fasi: dalla pubblicazione del bando, al processo di selezione basato sul merito; dall’avvio dei lavori di ricerca fino alla sua conclusione.
Se anche la vostra fondazione o trust di famiglia desidera sostenere la ricerca sul cancro insieme ad AIRC, non esitate a contattarci per ricevere maggiori informazioni e per individuare il percorso di donazione più adatto agli obiettivi della vostra fondazione:
Eleonora Erdas
02 7797289
Eleonora.Erdas@airc.it
Fondazione Ezio, Maria e Bianca Panciera insieme ad AIRC per sostenere la formazione dei giovani ricercatori all’estero
Offrire ai giovani ricercatori meritevoli borse di studio per avere un’opportunità di formazione all’estero in materia oncologica. Con questo fine nel 2020 è nata la collaborazione tra AIRC e Fondazione Ezio, Maria e Bianca Panciera, organizzazione nata per volontà dell’imprenditrice padovana Alessandra Panciera scomparsa nel 2018.
“La dottoressa Panciera aveva a cuore i giovani. Riteneva che la possibilità di andare all’estero costituisse un passaggio cruciale per la formazione professionale” dice il presidente della fondazione, l’avvocato Andrea Cevese. “Soprattutto, credeva nella ‘religione’ della meritocrazia.”
In quest’ottica, la Fondazione Panciera ha deciso di istituire borse di studio per l’estero con AIRC, potendo così contare sul suo rigoroso metodo di valutazione dei ricercatori candidati a ottenere questo importante finanziamento. “All’inizio non escludevamo di creare un comitato scientifico che valutasse le richieste di borse di studio” ricorda l’avvocato Cevese. “Ci siamo confrontati con alcuni professori universitari, finché uno di essi ci ha assicurato che il lavoro di selezione fatto da AIRC è molto rigoroso. Ci è sembrato saggio non duplicare una funzione che già AIRC svolgeva egregiamente.”
La prima borsa intitolata a Ezio e Maria Panciera è stata vinta nel 2020 da una giovane ricercatrice vicentina, Roberta Peruzzo, che trascorrerà due anni negli Stati Uniti, alla University of California di Berkeley, per studiare come il metabolismo tumorale contribuisca alla crescita di alcuni tipi di cancro aggressivi, come quello al rene e al pancreas.
A partire dal 2021, e per gli anni a venire, invece, le borse di studio per svolgere un periodo di formazione all’interno di prestigiose istituzioni di ricerca straniere bandite grazie al sostegno della Fondazione Panciera saranno tre: come voluto dalla dottoressa Panciera, due intitolate a Ezio, Maria e Bianca Panciera e una intitolata al professor Piergiuseppe Cevese, grande amico della dottoressa e celebre chirurgo dell’Università di Padova.