Ultimo aggiornamento: 6 dicembre 2024
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La sindrome di Peutz-Jeghers è una malattia ereditaria rara che predispone a un aumentato rischio di tumori, di natura sia benigna sia maligna, in diverse sedi del corpo, ed è caratterizzata dalla comparsa, spesso transitoria, di tipiche manifestazioni dermatologiche.
Quando fu descritta per la prima volta un secolo fa, per opera del medico olandese Jan Peutz, si parlò di una poliposi, cioè di un disturbo caratterizzato da escrescenze anomale (i polipi), associata a una particolare forma di pigmentazione. Queste macchie della pelle tendono a comparire di solito sul viso, in prossimità di naso e bocca, e su mani o piedi, con un colore marrone scuro o tendente al blu. Sono tra le manifestazioni della malattia più comuni e precoci, dato che compaiono già durante l’infanzia e l’adolescenza, per poi scomparire. Durante la fase giovanile della sindrome di Peutz-Jeghers i polipi tendono a comparire anche nel tratto gastrointestinale. Le forme più tipiche sono tumori benigni noti come amartomi.
Accanto alle manifestazioni dermatologiche e alla poliposi, l’aumentato rischio di alcuni tumori maligni è l’altra caratteristica della malattia. Nelle persone con questa sindrome, le neoplasie tendono a comparire negli adulti intorno ai 40 anni. Interessano diverse parti del corpo: possono presentarsi a livello del colon-retto, dello stomaco, dell’intestino, del pancreas, ma anche dei polmoni, dell’ovaio, della mammella, della cervice e dei testicoli. Il rischio di sviluppare tumori a causa della sindrome è piuttosto variabile, ma le sedi più a rischio sembrano essere il colon-retto, lo stomaco, il seno e il pancreas. Il rischio relativo di sviluppare tumori oscilla tra un 30 e un 50 per cento in più rispetto alla popolazione che non è affetta dalla sindrome.
La malattia di Peutz-Jeghers è alquanto rara, infatti si stima che colpisca una persona ogni 25.000-300.000 persone. Nella maggior parte dei casi è dovuta a mutazioni ereditabili che interessano STK11, un gene oncosoppressore che partecipa al controllo della proliferazione cellulare e ha un ruolo anche nel metabolismo e nella motilità cellulare. Mutazioni somatiche del gene, ovvero non ereditarie, si riscontrano anche in tumori non collegati alla sindrome di Peutz-Jeghers, e aumentano il rischio di cancro negli stessi distretti della sindrome, come polmone, colon-retto e altri organi, tra cui la pelle (con i melanomi).
Come per altre patologie che predispongono a un aumentato rischio di tumori, la gestione dei pazienti prevede una sorveglianza attiva, con controlli ravvicinati per aumentare la possibilità di identificare precocemente eventuali tumori e aumentare le possibilità di trattamento e le probabilità di cura. Per esempio, esami come colonscopie ed esofagogastroduodenoscopie, Pap test, visite ginecologiche, visite senologiche, ecografie o risonanze magnetiche mammarie e mammografie, e risonanze magnetiche del pancreas possono essere iniziate in questi casi in età molto precoce, già prima dei 10 anni per gli esami endoscopici e dopo i 20 per i controlli senologici. Le manifestazioni gastrointestinali della malattia possono infatti causare problemi già da piccoli, con ostruzioni, sanguinamenti e conseguente anemia.
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Anna Lisa Bonfranceschi