Ultimo aggiornamento: 6 dicembre 2024
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La sindrome di Gorlin, anche nota come sindrome da carcinoma nevoide delle cellule basali, è una malattia genetica rara che predispone a un aumentato rischio di alcuni tumori della pelle e, in misura minore, di un tipo di tumore cerebrale. È una malattia che in genere non compromette l’aspettativa di vita dei pazienti. Tuttavia, l’elevata complessità della patologia, che ha numerosissime manifestazioni molto evidenti in diversi organi e tessuti, impatta fortemente sulla vita di chi ne è colpito. Si stima che interessi circa 1 persona ogni 30.000 individui.
Il patologo statunitense Robert James Gorlin, grande esperto di malattie della bocca, nel corso dei suoi studi individuò decine di sindromi diverse. Ma la scoperta della sindrome a cui ha dato il suo nome è avvenne per un evento del tutto casuale, come lui stesso ha ricordato in un articolo sulla rivista Genetics in Medicine. Durante un periodo in cui era stato chiamato a sostituire una collega in ferie, alla fine degli anni Cinquanta, incappò nel caso di una donna con diverse cisti ricorrenti nella mandibola. Scoprì che la donna soffriva di cisti sin da quando era bambina e, durante una visita ambulatoriale, notò la presenza di diversi carcinomi basali della pelle, una cifosi (una curvatura della parte superiore della colonna vertebrale) e la macrocefalia. Dopo qualche ricerca, Gorlin arrivò a ipotizzare che quelle caratteristiche fossero tutte collegate e imputabili a un’unica sindrome di origine ereditaria. Gli anni successivi, e l’arrivo di nuove segnalazioni, gli avrebbero dato ragione, contribuendo a definire il quadro della malattia per come la conosciamo oggi.
Al momento sappiamo che la sindrome di Gorlin può determinare, con frequenze diverse nei pazienti, un aumentato rischio di tumori della pelle e medulloblastomi. Inoltre, i pazienti possono presentare alterazioni scheletriche a livello della colonna vertebrale ma anche delle costole e del cranio; piccole fossette nelle mani e nei piedi; cisti nella mandibola, in particolare lesioni benigne note come cheratocisti odontogene; macrocefalia e alterazioni all’anatomia del viso, come una grossa fronte; fibromi al cuore e alle ovaie; e disturbi agli occhi come la cataratta.
La gestione della malattia è piuttosto impegnativa: sin da piccoli i pazienti sono sottoposti a controlli molto ravvicinati, anche a distanza di mesi, per il monitoraggio dei sintomi neurologici, dermatologici e ossei (soprattutto per le cisti alla mandibola). Il consiglio valido per tutta la popolazione di evitare l’esposizione non protetta ai raggi solari, che aumentano il rischio di tumori alla pelle, è importante in modo particolare per i pazienti con sindrome di Gorlin.
I tumori della pelle caratteristici della sindrome di Gorlin sono i carcinomi basocellulari. Comunissimi tra i tumori della pelle e in assoluto tra le neoplasie, di solito sono asintomatici e poco aggressivi dato che metastatizzano raramente. I pazienti con sindrome di Gorlin sviluppano però carcinomi basocellulari multipli: anche centinaia o migliaia di queste lesioni, spesso sulla schiena e sin da bambini. Questi carcinomi sono le più comuni tra le tante manifestazioni della malattia: si stima che li sviluppino 9 persone con sindrome di Gorlin su 10.
Un altro tipo di tumore legato alla malattia è il medulloblastoma, un tipo di tumore cerebrale infantile che interessa circa il 5 per cento circa dei pazienti.
La malattia è stata collegata principalmente al gene PTCH1, che in condizioni normali svolge un’attività di oncosoppressore. Si trasmette anche a partire da un solo genitore che presenta un gene difettoso e per questo si dice che è una mutazione dominante. Si parla anche di altri possibili geni imputati, come il gene SUFU, coinvolto soprattutto nel rischio di sviluppare medulloblastoma.
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Anna Lisa Bonfranceschi