Ultimo aggiornamento: 6 dicembre 2024
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La sindrome di Birt-Hogg-Dube è una condizione che presenta manifestazioni diverse, con sintomi più o meno accentuati a seconda dei pazienti. Molti sono a livello dermatologico, tanto che inizialmente era stata ritenuta soprattutto una malattia della pelle. Le manifestazioni più caratteristiche, infatti, sono delle papule biancastre che si formano a livello dei follicoli piliferi e che interessano in modo particolare il volto, il collo e la parte superiore del torace, note come fibrofolliculomi. Queste sono presenti in quasi tutti i pazienti. Altre lesioni tipiche della sindrome di Birt-Hogg-Dube sono gli acrocordoni, tumori benigni che si presentano come piccole escrescenze, in genere nelle ascelle, nel collo o nell’inguine.
Malgrado la forte impronta dermatologica della malattia, la sindrome BHD interessa anche il polmone, con la comparsa di cisti polmonari e il rischio correlato di pneumotorace. Spesso è colpito anche il rene, con il rischio associato di tumore al rene. Quest’ultimo compare in circa il 15-30 per cento dei pazienti con la sindrome, in genere intorno ai 50 anni, può colpire entrambi i reni e di solito non è particolarmente aggressivo.
Ancora oggi la diagnosi di sindrome di BHD è alquanto difficile. Come mostrano i risultati di uno studio pubblicati sulla rivista Lancet, è piuttosto raro ricevere una diagnosi di BHD dopo la comparsa di uno dei sintomi principali: possono passare sino a 10 anni dopo la diagnosi di tumore al rene e quasi 20 dopo quella di pneumotorace o fibrofolliculomi. Il ritardo diagnostico sembra più accentuato nelle donne rispetto agli uomini. Tutto questo contribuisce anche a rendere difficile stabilire la reale diffusione della malattia, anche se sappiamo che è molto rara, dal momento che le stime oscillano tra i 2 e i 5 casi per milione di individui. La charity britannica BHD Foundation ha realizzato una mappa con cui tiene traccia di tutti i casi di BHD nel mondo.
La malattia è causata da alterazioni a carico del gene FLCN, che in condizioni normali è responsabile della produzione della proteina folliculina. È un gene classificato come oncosoppressore, la cui funzione è stata collegata a diverse vie molecolari e metaboliche, ma la cui esatta funzione nella trasformazione tumorale non è chiara. Si trasmette con modalità autosomica dominante, ovvero basta ereditare una sola copia mutata per avere la sindrome.
Test genetici possono essere raccomandati in presenza di sintomi o di familiarità con la malattia. Un risultato positivo a tali test consente di valutare controlli mirati per escludere il rischio di tumore al rene e di essere sensibilizzati sul riconoscimento precoce dei sintomi.
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Anna Lisa Bonfranceschi