Ridurre il rischio di sviluppare un cancro è possibile. Le regole raccolte dalla Commissione europea forniscono una linea guida accessibile ai cittadini per una prevenzione consapevole.
Il Codice europeo contro il cancro consiste in 12 suggerimenti raccolti, su iniziativa della Commissione europea, per informare i cittadini sulle azioni che ciascuno può intraprendere nella propria vita quotidiana per diminuire il rischio di sviluppare un tumore. Tali suggerimenti possono influenzare sia la vita di chi li mette in atto sia quella di chi gli sta vicino: si stima che il 30 per cento circa dei tumori in Europa potrebbe essere evitato se tutti seguissero i comportamenti indicati dal Codice.
La prima edizione del Codice europeo contro il cancro è stata pubblicata nel 1987. Da allora le raccomandazioni sono state riviste e aggiornate periodicamente alla luce delle scoperte scientifiche più recenti; la revisione è curata da un gruppo di medici, scienziati e altri esperti dell’Unione Europea, selezionati dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
Di seguito, i suggerimenti contenuti nel Codice europeo contro il cancro.
Il tabacco è la principale causa di decessi e malattie prevenibili nel mondo, nonché la prima causa di tumore maligno. In Europa si stima che circa l’80 per cento dei casi di cancro al polmone sia dovuto al consumo di tabacco, che può essere responsabile anche di tumori alla cavità orale, alla laringe, al pancreas, allo stomaco e molti altri distretti del corpo. Il fumo di tabacco è cancerogeno anche per chi lo inala in maniera passiva.
Il rischio di sviluppare un cancro è 20-25 volte superiore nei fumatori rispetto ai non fumatori; la buona notizia è che smettere di fumare diminuisce il rischio a qualsiasi età (ma prima si smette e meglio è).
È noto che anche l’inalazione passiva del fumo altrui può provocare malattie polmonari, cancro ai polmoni e problemi alle coronarie, oltre ad avere un impatto su malattie come l’asma.
Sebbene a oggi sia in vigore in tutti i paesi dell’Unione Europea una legislazione che disciplina i luoghi in cui è consentito fumare, l’estensione del divieto di fumare varia notevolmente da un Paese all’altro. Nei Paesi in cui è ancora consentito fumare nei luoghi pubblici e di lavoro, la tutela contro il fumo passivo si può ottenere creando ambienti senza fumo, come suggerito dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Una forma di fumo passivo è anche quella che coinvolge il feto: i bambini nati da donne che fumano in gravidanza in media pesano meno rispetto a quelli partoriti da non fumatrici e hanno un maggior rischio di presentare gravi malattie respiratorie e di altro genere (per esempio problemi all’orecchio).
Sovrappeso e obesità aumentano il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro, in particolare quelli all’intestino (colon e retto), al rene, all’esofago, al pancreas e alla cistifellea. A questi si aggiungono, per le donne, il cancro a seno, endometrio e ovaio. La ragione è che l’eccesso di grasso corporeo causa infiammazione cronica, altera il metabolismo e influenza alcuni fattori di crescita e ormoni. Queste condizioni favoriscono la crescita di cellule tumorali. È quindi importante mantenere un peso nella norma; per sapere se il proprio peso è normale si può controllare l’indice di massa corporea.
Come le abitudini alimentari, anche l’attività fisica regolare permette di mantenere un peso salutare e, di conseguenza, evitare un eccesso di grasso corporeo che può contribuire all'insorgenza di alcuni tipi di cancro. Inoltre con l’attività fisica restano maggiormente in equilibrio il livello di zuccheri nel sangue, l’insulina e gli ormoni correlati, le infiammazioni e le funzioni immunitarie, tutti elementi che influenzano il rischio di cancro. È stato stimato che il rischio di sviluppare un cancro è inferiore di circa il 4 per cento per le persone che svolgono un’attività fisica moderata di almeno 30 minuti al giorno rispetto a chi ne svolge poca (meno di 15 minuti al giorno).
Oltre a contribuire alla prevenzione di alcuni tipi di tumori maligni, l’attività fisica regolare riduce anche l’insorgenza di malattie coronariche, ictus, ipertensione, diabete di tipo 2 e ipercolesterolemia.
Sebbene non esista una vera e propria dieta anticancro, per ridurre il rischio di sviluppare tumori è importante mangiare in modo vario ed equilibrato, evitare l’aumento di peso, consumare regolarmente verdura, frutta, legumi e alimenti ricchi di fibra, evitando invece quelli ricchi di zuccheri e di grassi di origine animale. Inoltre limitare il consumo di carni rosse e prodotti lavorati a base di carne, nonché di sale e cibi salati, permette di ridurre, rispettivamente, il rischio di cancro all’intestino e allo stomaco.
L’alcol è la causa di diversi tipi di cancro (bocca, esofago, gola, fegato, intestino crasso e seno). Le cause possono essere diverse: l’alcol viene metabolizzato nel nostro corpo in sostanze cancerogene, danneggia le cellule epatiche e può aumentare i livelli di alcuni ormoni come gli estrogeni, che a loro volta possono aumentare il rischio di cancro al seno. È quindi importante limitare, o meglio ancora evitare del tutto, il consumo di bevande alcoliche.
I raggi ultravioletti (UVA e UVB) delle radiazioni solari e dei lettini abbronzanti causano danni alla pelle che nel lungo periodo possono portare allo sviluppo di diversi tipi di cancro, tra cui il melanoma è il più aggressivo. È quindi importante evitare di esporsi alla luce solare diretta quando è molto forte, come nelle ore centrali della giornata, e proteggersi con creme solari (da riapplicare ogni due ore in caso di esposizioni prolungate).
Alcune occupazioni espongono i lavoratori a un maggior rischio di sviluppare determinati tipi di cancro. Le esposizioni a cancerogeni possono riguardare una sola sostanza o una miscela di sostanze, siano esse correlate all’attività svolta oppure ad abitudini come il fumo. Quest’ultimo, se il divieto non viene fatto rispettare dal datore di lavoro, può provocare il cancro ai lavoratori che pur non fumando ne sono esposti passivamente.
La miglior prevenzione è evitare l’uso o la produzione di sostanze cancerogene; in tutti i paesi dell’Unione Europea è in vigore una legislazione che impone obblighi ai datori di lavoro e ai lavoratori per ridurre l’esposizione alle sostanze cancerogene nei luoghi di lavoro.
Il radon è un gas radioattivo naturale che può entrare nelle abitazioni attraverso il suolo; può essere rilevato in alte concentrazioni soprattutto nelle zone caratterizzate da rocce e terreni particolarmente ricchi di uranio naturale. I prodotti del suo decadimento radioattivo si attaccano alle particelle presenti nell’aria e, se respirati, possono danneggiare i polmoni e aumentare il rischio di cancro. È bene informarsi se la zona in cui si vive è a rischio e, se lo è, fare un test per la rilevazione del gas.
Sebbene il meccanismo non sia ben chiaro, gli effetti benefici dell’allattamento al seno sembrano proteggere soprattutto dal tumore al seno e all’ovaio, anche per le portatrici di mutazioni come BRCA1 e 2 che predispongono alla malattia. Allattare infatti favorisce una maggiore resistenza alle mutazioni genetiche e abbassa i livelli ormonali, entrambi fattori collegati all’insorgenza neoplastica. A ciò si aggiunge il fatto che aiuta a mantenere un peso nella norma a lungo termine.
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) a base di ormoni femminili è un trattamento utilizzato soprattutto per alleviare i sintomi della menopausa. L’assunzione di questi ormoni aumenta il rischio di sviluppare cancro al seno, all’ovaio e all’endometrio, a seconda del tipo di TOS. È quindi importante effettuare la terapia nei casi strettamente necessari indicati dal medico, possibilmente per breve tempo e alle dosi minime per controllare i sintomi della menopausa.
Quasi un quinto dei casi di tumore a livello mondiale è causato da agenti infettivi come virus e batteri da cui ci si può difendere partecipando ai programmi di vaccinazione. Tra i principali rischi vi è quello del cancro al fegato provocato dal virus dell’epatite B, oltre che dell’epatite C, per cui non esiste un vaccino, ma farmaci efficaci.
Anche il papillomavirus umano (HPV) è associato a un maggior rischio di sviluppare cancro, in particolare dei tumori della cervice uterina. Il vaccino previene l’infezione da parte dei virus del papilloma responsabili della maggior parte di questi tumori. Al vaccino è bene affiancare uno screening regolare.
Lo screening è un controllo della presenza di cancro o di condizioni che possono causarne l’insorgenza in persone che non presentano sintomi. Per alcuni tipi di tumore maligno, come quello al collo dell'utero e all'intestino, lo screening può prevenirne lo sviluppo; in altri casi, come per la mammografia, consente una diagnosi precoce e quindi terapie meno aggressive.
Agenzia Zadig
Articolo pubblicato il:
15 febbraio 2023