Ultimo aggiornamento: 11 novembre 2022
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Gli ormoni, in particolare gli ormoni sessuali, cioè gli estrogeni e i progestinici, possono avere un ruolo importante nello sviluppo di alcuni tumori in particolare femminili. Utero, ovaie e seno sono infatti sensibili alla loro azione. Per esempio, il tumore del seno HR positivo – il più comune – è un tipo di tumore caratterizzato dalla presenza di recettori per gli ormoni femminili (estrogeni e progesterone).
Dopo la menopausa le donne producono questi ormoni in quantità molto ridotta. A volte, per alleviare i sintomi tipici della menopausa, viene prescritta la cosiddetta terapia ormonale sostitutiva, con la quale tali ormoni sono forniti farmacologicamente. Nel 2019 sono stati pubblicati su Lancet i risultati di uno studio sui possibili effetti collaterali di questo trattamento. I dati hanno mostrato che, se la terapia ormonale sostitutiva viene assunta a lungo, può determinare un lieve aumento del rischio di sviluppare un tumore al seno. Occorre tuttavia sottolineare che, nella loro analisi, gli autori dell’articolo hanno considerato gli studi prospettici del periodo 1992-2018, quindi non sono ancora conosciuti gli effetti a lungo termine delle terapie sostitutive di ultima generazione utilizzate attualmente. In ogni caso, prima di prescrivere una terapia ormonale sostitutiva, il medico effettua un’attenta valutazione della storia della donna per decidere il tipo e la durata degli eventuali trattamenti utili ad alleviare i sintomi della menopausa. In tale analisi, il rischio che il trattamento comporta deve essere comunicato alla donna, e valutato e bilanciato rispetto agli effetti desiderati sui sintomi della menopausa, come le vampate di calore.
Tutti i fattori che aumentano il numero dei cicli mestruali – inizio precoce del ciclo, menopausa tardiva, assenza di gravidanze eccetera – possono accrescere la probabilità di sviluppare tumori dell’endometrio (il rivestimento interno dell’utero). La pillola anticoncezionale, invece, secondo i risultati di alcuni studi epidemiologici, ne riduce il rischio quando è composta da un estrogeno e un progestinico. Allo stesso modo la terapia ormonale sostitutiva, nelle donne che hanno l’utero, dovrebbe prevedere sempre, oltre agli estrogeni, l’associazione del progestinico. In caso di terapia locale con soli estrogeni è necessario comunque un controllo ecografico periodico dello spessore endometriale.
Anche il tumore dell’ovaio può essere sensibile agli ormoni, per cui è probabile che anche per questa malattia la terapia ormonale sostitutiva rappresenti un fattore di rischio, ma la questione è tuttora dibattuta. La pillola anticoncezionale potrebbe invece ridurre la probabilità di sviluppare questo tipo di cancro, mettendo l’organo “a riposo”. In un ampio studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cancer Research, sono stati analizzati i dati relativi a oltre 250.000 donne nate tra il 1939 e il 1970. I dati ottenuti hanno confermato che in coloro che assumevano o avevano assunto regolarmente la pillola in passato si registrava un rischio più basso di ammalarsi di questo tipo di tumore, fino a 35 anni dopo l’ultima assunzione. Da numerosi studi è emerso che l’assunzione della pillola per un determinato periodo riduce la probabilità di ammalarsi di diversi tipi di tumore (endometrio, ovaio e colon-retto), mentre può aumentare, seppur minimamente, il rischio di svilupparne altri, come il tumore del seno e quello della cervice uterina. È bene, però, sottolineare che diversi altri fattori sono associati a un aumento del rischio molto maggiore rispetto a quello osservato con la pillola anticoncezionale. Tra questi il fumo, l’alimentazione, la sedentarietà e la familiarità.
La gravidanza e l’allattamento sembrano invece ridurre il rischio di sviluppare un tumore del seno.
Gli esami di controllo periodici sono importanti per la prevenzione del cancro, ma anche abitudini e comportamenti salutari contribuiscono a ridurre una quota importante del rischio di ammalarsi.
Le indicazioni da seguire per questo tipo di prevenzione primaria sono molto semplici e riguardano in modo particolare l’alimentazione, l’esercizio fisico e il fumo.
Non occorrono grandi sforzi: basta fare attenzione a mangiare in modo vario, equilibrato e senza eccessi, e inoltre cercare di condurre una vita non troppo sedentaria. Mantenere il peso forma non è solo un’esigenza estetica, ma anche e soprattutto una scelta di salute contro l’insorgenza di molti tumori. Per quanto riguarda il movimento, può essere sufficiente svolgere un’attività fisica moderata per almeno 30 minuti al giorno e per almeno cinque giorni la settimana. Questo tipo di attività può includere, per esempio, una passeggiata in un parco o la scelta di spostarsi in bicicletta anziché in auto.
Bisogna inoltre fare attenzione ad alcuni comportamenti apparentemente innocui ma in realtà pericolosi, come l’eccessiva esposizione al sole, che, oltre ad accelerare l’invecchiamento cutaneo, può causare tumori maligni della pelle. Ciò non significa che sia necessario rinunciare all’abbronzatura, ma per ridurre il rischio di ammalarsi è consigliabile esporsi al sole con moderazione, evitando le ore più calde, e farlo sempre con le adeguate protezioni.
Infine, per quanto riguarda fumo e alcol, i dati parlano chiaro: chi fuma aumenta fortemente il proprio rischio di ammalarsi di tumore del polmone, della bocca, della vescica e di molti altri tipi di cancro, oltre che di malattie cardiovascolari. Il consumo eccessivo di alcol è invece un fattore di rischio per i tumori del cavo orale, dell’esofago, dello stomaco e anche del seno.
Queste semplici indicazioni generali sono valide, con qualche opportuna modifica, per tutte le età.
Agenzia Zoe