Ultimo aggiornamento: 12 giugno 2024
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Approfittare di tutti i benefici che il sole offre limitandone i rischi è possibile. Lo possiamo fare scegliendo bene quando e come esporci al sole e proteggendoci adeguatamente, tenendo anche conto dell’età e del tipo di pelle di ognuno. Non esistono infatti regole valide per tutti, in ogni luogo e in tutte le stagioni: ciascuno dovrà trovare, eventualmente dietro consiglio del proprio medico o del pediatra, la propria misura per esporre al sole in maniera equilibrata se stesso e i propri figli, anche in base alle diverse situazioni.
Un bambino con i capelli rossi e la pelle lentigginosa andrà protetto anche dal primo sole di primavera in città, ma anche un adulto con una pelle olivastra di tipo mediterraneo, se non sta attento, potrà scottarsi al sole dei tropici.
Tuttavia non bisogna pensare che la scottatura sia l’unica misura dei danni provocati dal sole. Effetti nocivi possono infatti riguardare anche persone di pelle scura, o già abbronzate, quando ormai non si scottano più. I danni del sole, inoltre, non riguardano solo la pelle.
I raggi ultravioletti possono provocare in rari casi un carcinoma squamoso della cornea o della congiuntiva, ma più spesso favoriscono la cataratta. Si tratta di una degenerazione del cristallino, che diventa sempre più opaco fino a compromettere la vista, in certi casi portando alla cecità. Può svilupparsi anche uno pterigio, un inspessimento della congiuntiva che opacizza la cornea e limita i movimenti oculari.
Le radiazioni solari possono inoltre causare danni alla retina, per cui non bisognerebbe mai guardare direttamente il sole, e sono un fattore di rischio per la retinopatia solare e per la maculopatia degenerativa degli anziani.
Non bisogna poi dimenticare che il melanoma si può sviluppare anche all’interno dell’occhio.
In chi soffre di herpes labiale, un eccesso di raggi ultravioletti può favorire la riattivazione del virus all’origine della lesione.
L’esposizione prolungata al sole è inoltre un fattore di rischio per lo sviluppo di tumori delle labbra.
Un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti favorisce a breve termine le scottature e a lungo andare la formazione di rughe, nonché di cheratosi, malattie croniche della pelle che in rare occasioni possono generare lesioni pretumorali.
I melanociti sono le cellule che producono la melanina, il pigmento che conferisce il colore alla pelle. Da queste cellule può avere origine il melanoma, il più pericoloso dei tumori cutanei, la cui incidenza è in aumento. La sua insorgenza può dipendere da esposizioni al sole intense e occasionali, che provocano scottature, soprattutto nell’infanzia.
Si stima che da circa il 65 a oltre il 90 per cento di tutti i melanomi sia conseguenza dell’esposizione al sole. Per esempio, in un articolo pubblicato sull’International Journal of Cancer, alcuni ricercatori hanno mostrato che negli Stati Uniti il 91 per cento circa di tutti i melanomi è associato alle radiazioni ultraviolette, principalmente da esposizione solare (non sorprende che la percentuale più alta, il 97 per cento, sia alle Hawaii). Quindi, questi tumori sarebbero prevenibili proteggendo la pelle in modo adeguato.
A entrare in gioco nello sviluppo del melanoma, vi sono tuttavia anche altri fattori, prevalentemente genetici, come la predisposizione familiare, insieme a caratteristiche individuali quali la pelle chiara, la presenza di molti nei e alcune caratteristiche del sistema immunitario.
Di recente i risultati di un ampio studio internazionale, sostenuto anche da Fondazione AIRC, hanno mostrato che il numero di varianti genetiche coinvolte nello sviluppo del melanoma (85 quelle identificate) è molto più grande di quanto si pensasse in precedenza. Nella ricerca sono stati analizzati quasi 37.000 campioni ottenuti da altrettanti pazienti con melanoma in popolazioni diverse. I dati hanno confermato l’interazione tra i fattori genetici, che non possiamo modificare, e i danni causati dai raggi ultravioletti, che possiamo invece limitare scegliendo di esporci al sole con le opportune cautele. I risultati sono stati pubblicati ad aprile 2020 sulla rivista Nature Genetics.
Anche per il melanoma, come per altri tipi di tumore, esistono mutazioni genetiche che aumentano la suscettibilità a sviluppare il cancro e che possono essere ereditate. Rappresentano solo una piccola parte dei melanomi, ma nei casi in cui diversi membri della famiglia abbiano sviluppato questo tumore è necessario alzare il livello di guardia.
Altri tipi di tumori della pelle sono provocati quasi esclusivamente da una prolungata esposizione ai raggi solari. Dalle cellule basali dell’epidermide possono originare i tumori basocellulari, o basaliomi, frequenti come quelli a cellule squamose soprattutto in chi, per ragioni professionali (per esempio contadini o pescatori), vive gran parte del tempo all’aria aperta, esposto in maniera continuativa all’azione dei raggi ultravioletti. Sono i più frequenti tumori della pelle: ne rappresentano circa l’80 per cento dei casi. Fortunatamente hanno una crescita molto lenta e localizzata, per cui è raro che possano mettere in pericolo la vita prima di essere individuati e asportati chirurgicamente.
Dalle cellule squamose dell’epidermide possono originare i tumori squamocellulari detti anche a cellule squamose o spinose. Sono 3 volte più comuni dei melanomi, ma meno aggressivi.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sottolinea che quasi 1 decesso su 3 per tumori della pelle diversi dal melanoma è causato dall’esposizione al sole durante il lavoro. È perciò fondamentale che il comportamento di esposizione al sole prudente sia adottato non solo nelle occasioni di svago, come quando si va al mare, ma anche nelle attività lavorative quotidiane.
Testo originale a cura di Agenzia Zadig, pubblicato il 20 maggio 2021.
Testo revisionato da Antonino Michienzi, in data 12 giugno 2024.
Agenzia Zadig