La malattia e i trattamenti possono dare luogo a sintomi, spesso temporanei, di cui bisogna però essere consapevoli per poterne parlare con il proprio medico. Gestirli correttamente può infatti migliorare molto la qualità di vita.
Problemi di concentrazione o di memoria e senso di disorientamento sono alcuni dei più comuni problemi cognitivi associati al cancro e ad alcune terapie. Si stima che riguardino quasi 3 pazienti su 4 in diverse fasi della malattia. I sintomi possono essere più o meno accentuati, ma anche nei casi più lievi rischiano di influire sulla vita quotidiana, dal lavoro alle comuni attività domestiche.
I sintomi possono comprendere:
I problemi cognitivi possono dipendere da molti fattori:
Alcuni problemi cognitivi sono temporanei e scompaiono dopo aver interrotto le terapie o aggiustando i dosaggi. In altri casi i disturbi possono migliorare o scomparire del tutto trattando la causa da cui hanno origine, come nel caso dell’anemia. Altre volte i problemi cognitivi legati alla chemioterapia potrebbero richiedere più tempo prima di essere risolti.
La dispnea, vale a dire la difficoltà a respirare o la cosiddetta mancanza di respiro, è un disturbo che può presentarsi con alcuni tumori, specialmente in caso di coinvolgimento dei polmoni, dei linfonodi vicino ai polmoni o della pleura (il rivestimento del polmone).
In genere si presenta con difficoltà respiratorie, fiato corto e la sensazione di non riuscire a prendere aria a sufficienza. Talvolta si può provare anche un senso di soffocamento.
Può avere diverse cause, molti delle quali possono essere trattate per migliorare i sintomi o risolvere il problema. Le più comuni sono:
In molti casi la dispnea può essere trattata con farmaci, con la supplementazione di ossigeno o con procedure mini-invasive, per correggere l’alterazione che impedisce il corretto funzionamento del polmoni. In alcune circostanze può essere alleviata con strategie per migliorare la respirazione o favorire il rilassamento.
Alcuni pazienti con cancro, durante i trattamenti e nelle fasi successive, possono accusare problemi alla bocca e alla gola, che rendono difficile masticare gli alimenti e deglutire (disfagia). Si tratta di disturbi che possono avere un importante impatto sulla salute e qualità di vita, dato che favoriscono la malnutrizione. È quindi importante parlarne con il proprio medico.
I problemi di masticazione e deglutizione di frequente sono legati a:
Alcuni dei problemi legati a masticazione e deglutizione possono essere migliorati con:
Nei casi più difficili il personale curante può decidere di ricorrere alla cosiddetta nutrizione artificiale per fornire il giusto apporto di nutrienti.
Il senso di vertigini può occasionalmente insorgere durante il percorso oncologico e, a seconda dell’entità e della frequenza, può persino limitare l’autonomia ed esporre a rischio di cadute. Sono diverse le cause:
Si consiglia di riferire sempre al proprio medico la presenza di vertigini, specie se frequenti, poiché può essere necessario ricercarne la causa. In alcuni casi è possibile trarre beneficio da determinati farmaci e adottare accorgimenti per prevenirle, come bere molti liquidi o prestare attenzione a particolari movimenti.
La fatigue è uno degli effetti collaterali più comuni per le persone affette da cancro. Non si tratta di semplice stanchezza, ma di una sensazione di esaurimento fisico, emotivo e mentale, che può essere presente anche se si riposa e dorme a sufficienza. La fatigue può rendere difficile svolgere le più semplici attività quotidiane, con ripercussioni sull’umore e sulle relazioni.
La fatigue associata al cancro può avere diverse cause, che il più delle volte sono concomitanti, con effetti che si sommano. Tra queste vi sono:
Quando deriva dagli effetti collaterali dei trattamenti, la fatigue tende ad attenuarsi col tempo. In altri casi si può intervenire sulle cause, per esempio trattando l’anemia, correggendo le carenze nutrizionali o affrontando ansia o depressione con un sostegno psicologico.
In generale l’attività fisica può essere d’aiuto, qualora non vi siano controindicazioni.
Il tumore, alcuni trattamenti o una reazione del sistema immunitario contro la malattia possono danneggiare alcune aree del sistema nervoso o interferire con il loro funzionamento. Ciò causa diversi sintomi di tipo neurologico che nell’insieme sono chiamati neuropatie.
A seconda dei nervi colpiti, possono manifestarsi con:
Alcuni dei problemi nervosi, specie se associati ai trattamenti, tendono a risolversi spontaneamente, anche se talvolta dopo molto tempo. I disturbi possono essere attenuati con specifici trattamenti oppure con le terapie oncologiche.
Molti pazienti con cancro, nel corso del trattamento, sperimentano dolori alle articolazioni, per esempio quelle delle mani, dei piedi, della schiena o delle spalle. Frequenti sono anche i dolori muscolari, che si possono presentare in maniera continua o intermittente, da soli o accompagnati da altri disturbi, come crampi o debolezza muscolare. Questi sintomi spesso limitano la mobilità con un forte impatto sulla qualità di vita. È per questo importante riferirli al proprio medico, che valuterà se è necessario indagarne la causa e indicherà, laddove possibile, strategie per migliorarne il controllo.
I dolori articolari e muscolari sono dovuti principalmente ai trattamenti, per esempio alcuni tipi di chemioterapie, di terapie ormonali o di immunoterapie. A volte l’effetto può insorgere anche tempo dopo l’inizio delle cure.
In alcuni casi le terapie che agiscono contro il tumore possono portare beneficio anche sui sintomi a carico delle articolazioni e dei muscoli. In altri il disturbo migliora con la sospensione dei trattamenti che lo hanno causato. A seconda di quale sia la loro origine, il medico può prescrivere farmaci appositi che aiutino a controllare questi sintomi o intervengano sulle cause.
Alcuni tumori e trattamenti possono causare abbassamenti dell’udito o acufeni, disturbi che si manifestano con un ronzio o fischio nell’orecchio.
Nella maggior parte dei casi questi sintomi sono causati dai trattamenti, come alcune chemioterapie o la radioterapia quando è indirizzata alla testa, all’orecchio o al cervello.
La perdita dell’udito e gli acufeni possono verificarsi da soli o insieme, possono scomparire dopo un po’ di tempo o diventare permanenti. In genere è però possibile trattare questi problemi, portando un grande giovamento ai pazienti in termini di qualità di vita e di autonomia.
Il linfedema è un accumulo anomalo di linfa legato a un rallentamento della circolazione linfatica. Tipicamente si verifica a livello degli arti dopo la rimozione dei linfonodi. Nel caso del carcinoma mammario, può manifestarsi nelle braccia, mentre per i tumori ginecologici si può presentare alle gambe, quando vengono asportati i linfonodi inguinali. Per ridurre il rischio e aiutare la circolazione linfatica, è importante svolgere esercizio fisico con regolarità. I pazienti con linfedema sono particolarmente soggetti alle infezioni, per loro è quindi fondamentale prestare attenzione a pulire e idratare la pelle e proteggerla dal sole e da eventuali tagli e ferite, soprattutto la zona delle gambe. Si consiglia di indossare calze per evitare la formazione di vesciche, non camminare a piedi nudi e scegliere scarpe comode, in pelle o in tessuto piuttosto che in materiale plastico.
Antonino Michienzi
Articolo pubblicato il:
29 settembre 2023