Ultimo aggiornamento: 24 giugno 2022
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L'urografia (o urografia endovenosa con contrasto) è un esame radiologico che consente di studiare anatomia e funzionalità dei reni, degli ureteri e della vescica.
È uno strumento utile nella diagnosi di infezioni urinarie recidivanti, ematuria (presenza di sangue nelle urine), coliche renali (presenza di calcoli) e disturbi della minzione correlabili a una sospetta ostruzione delle vie urinarie. Sebbene oggi l’urografia venga eseguita raramente e sostituita quasi interamente dall’Uro-TC (Tomografia computerizzata delle vie urinarie), la sua esecuzione può essere utile in oncologia quando mette in evidenza ostruzioni delle vie urinarie dovute a tumori.
L’urografia si effettua mediante raggi X e somministrazione di un mezzo di contrasto iodato, che viene introdotto per via endovenosa e poi attraverso le vie urinarie. Dopo infusione lenta del mezzo di contrasto, si effettuano alcune radiografie a intervalli di 5-10 minuti l’una dall'altra che permettono di documentare il passaggio del mezzo di contrasto attraverso i reni e gli ureteri fino alla vescica e, infine, all’uretra.
Come tutti gli esami radiologici, l’urografia è controindicata nelle donne in gravidanza. L'indagine deve essere effettuata con cautela anche in presenza di insufficienza renale e allergia al mezzo di contrasto.
In genere, nei giorni precedenti l’esame, i pazienti sono sottoposti a un prelievo di sangue per studiare la funzione renale, in modo da accertare che non sia compromessa in misura tale da controindicare l’indagine.
In caso di riduzione della funzionalità renale o in presenza di patologie come il diabete, occorre consultare il proprio medico ed effettuare un’idratazione preventiva per via orale o tramite perfusione di soluzione fisiologica per evitare lesioni dei tubuli renali.
Nei giorni che precedono l’esame è utile adottare una dieta povera di fibre. Il medico può inoltre prescrivere lassativi da prendere un giorno o due prima dell’esame per liberare completamente l’intestino, in modo da rendere più chiare le immagini. Per la stessa ragione si raccomandano alcune ore di digiuno prima dell’indagine.
Ai pazienti sensibili che potrebbero sviluppare un’intolleranza allo iodio del mezzo di contrasto viene somministrato un trattamento antiallergico nei giorni precedenti l’esame.
L'esame non è invasivo e non richiede anestesia, per cui non occorre essere accompagnati.
L’urografia non è un esame doloroso ma richiede la collaborazione del paziente, che dovrà attendere il tempo necessario per l’infusione lenta del mezzo di contrasto. Inoltre, può essere necessaria per alcuni minuti una compressione sull’addome, che non provoca dolore ma può essere fastidiosa.
No, se si esclude la rarissima eventualità di una reazione allergica al mezzo di contrasto che, tuttavia, può essere immediatamente trattata dal personale. Per questo è importante segnalare subito la comparsa di prurito, gonfiore o difficoltà respiratorie durante la procedura.
No, se si esclude il peggioramento di un’insufficienza renale che si può evitare valutando in anticipo la situazione del paziente. L’esposizione ai raggi X, com’è noto, comporta un danno cellulare che aumenta in relazione alla dose, soprattutto nei bambini e nei giovani, per cui occorre in ogni singolo caso confrontare i possibili rischi con il beneficio che ci si attende dall’indagine.
In totale la procedura dura circa un’ora.
Non è necessario rimanere in osservazione, alla fine dell’esame si può subito tornare a casa.
Dopo l’indagine si può interrompere il digiuno e riprendere subito la propria vita normale.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
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