Ultimo aggiornamento: 24 giugno 2022
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La radiografia del tubo digerente è un esame che fornisce l’immagine di esofago, stomaco e duodeno, dopo che questi organi sono stati attraversati dai raggi X, rivelando eventuali alterazioni a loro carico. Bisogna tenere presente che viene sempre più spesso sostituita da esami più accurati, come l’entero-TC e l’entero-RMN.
Al paziente viene chiesto di bere un liquido contenente solfato di bario, il cosiddetto mezzo di contrasto, che è una sostanza opaca ai raggi. Spesso assume anche un preparato che libera gas nello stomaco, per esempio a base di sodio bicarbonato e acido citrico anidro, e che permette una dilatazione delle pareti, consentendo una migliore visualizzazione.
La paziente viene posta sull’apparecchio radiografico, e durante lo svolgimento dell'esame viene invitata a stare in piedi, sdraiarsi e girarsi, per rendere possibile l’osservazione delle diverse porzioni del tubo digerente. Inoltre le viene chiesto di rimanere immobile e in apnea negli istanti in cui vengono fissate sulle radiografie le immagini più significative.
No. L’esame radiologico del tubo digerente è controindicato in alcuni casi particolari:
È opportuno non assumere cibo e limitare i liquidi per le otto ore che precedono l’esame, in modo che il tubo digerente sia completamente libero così da consentire una sua corretta visualizzazione con il mezzo di contrasto. Inoltre, al momento dell'esecuzione dell'indagine, il paziente non deve indossare indumenti e oggetti metallici, poiché interferiscono con i raggi X.
La paziente deve inoltre informare il medico radiologo riguardo eventuali allergie da cui è affetta o eventuali terapie farmacologiche che sta assumendo.
Non è necessario farsi accompagnare. L'esecuzione della radiografia del tubo digerente non incide né sull'autonomia né sulla capacità di guidare veicoli.
No, l’esame non è doloroso e non comporta alcun disagio, anche se la sua esecuzione può essere molto articolata per le diverse posizioni che il paziente deve assumere.
Non c'è alcun rischio immediato connesso all'esecuzione della radiografia del tubo digerente.
L'esame prevede l’utilizzo di raggi X ed espone quindi a radiazioni ionizzanti; va considerata, insieme al medico curante, l’opportunità di sottoporsi a tale esame, in alternativa ad altri metodi diagnostici.
La durata è variabile ed è influenzata dalle condizioni e dalla collaborazione del paziente, dall’esperienza dell'operatore e dal tipo di apparecchio impiegato. Solitamente dura circa 10-20 minuti.
Nella maggior parte dei casi, terminato l’esame, alla paziente viene chiesto di presentarsi nuovamente per eseguire un’ulteriore radiografia dell’addome dopo un intervallo di alcune ore. Un tempo necessario a fare in modo che il mezzo di contrasto raggiunga la parte più bassa dell’intestino.
Non c'è nessun accorgimento da osservare dopo l’esame, anche se l’assunzione del mezzo di contrasto non permette di eseguire altre radiografie o TC dell'addome, dell'apparato urinario, del rachide lombare e del bacino, nei 3-4 giorni successivi.
Il mezzo di contrasto viene eliminato spontaneamente con le feci nei giorni che seguono l'esame.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
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