Ultimo aggiornamento: 24 giugno 2022
Tempo di lettura: 4 minuti
La cistoscopia è un esame che permette di visualizzare le pareti interne della vescica e dell'uretra (il condotto che collega la vescica con l'esterno).
La cistoscopia consente di individuare anomalie e patologie a carico della vescica e delle basse vie urinarie come calcoli, polipi, diverticoli o tumori e di prelevare, eventualmente, piccoli campioni di tessuto da analizzare in laboratorio con l’esame istologico. Viene prescritta per indagare le cause di alcuni disturbi come la presenza di sangue nelle urine, dolore pelvico cronico, infezioni urinarie ricorrenti, minzione dolorosa, ritenzione o incontinenza urinaria, vescica iperattiva, segni di ingrossamento della prostata e nei casi in cui esami precedenti facciano sospettare l'esistenza di calcoli o lesioni tumorali.
In alcune circostanze la cistoscopia, oltre che a scopo diagnostico, può essere terapeutica. Con l’inserimento di micro-strumenti, infatti, permette anche di eseguire piccoli interventi come l’asportazione di polipi, calcoli e piccoli tumori.
La cistoscopia è un esame ambulatoriale di breve durata, che utilizza uno strumento a fibre ottiche di piccole dimensioni detto cistoscopio, che presenta all’estremità una piccola telecamera. Prima dell’inserimento il medico applica un gel lubrificante e anestetizzante al paziente che, dopo aver svuotato la vescica, si è sdraiato sul lettino a pancia in su e con le ginocchia piegate. Lo strumento viene quindi inserito nell’uretra e spinto lentamente fino alla vescica, provocando un leggero dolore. La vescica viene dilatata mediante l'introduzione d’acqua sterile per consentire una migliore visualizzazione.
La cistoscopia non può essere eseguita se è in atto un’infezione urinaria. Per verificare questa eventualità può essere richiesto al paziente di eseguire, qualche giorno prima dell'esame, l’urinocoltura. Se questa rileva un’infezione, verrà prescritta l’idonea terapia antibiotica. Vi sono rari casi in cui eseguire la cistoscopia è difficoltoso, a causa di restringimenti (stenosi) o particolari conformazioni anatomiche dell’uretra.
La cistoscopia non prevede una particolare preparazione. Occorre però che il paziente informi i medici nel caso stia assumendo farmaci anticoagulanti o antiaggreganti. A volte può essere prescritta una breve profilassi antibiotica.
Quando la cistoscopia è utilizzata per effettuare piccoli interventi, in qualche raro caso l’esame si esegue in regime di ricovero ospedaliero sotto anestesia spinale o generale. In questo caso si dovranno eseguire esami del sangue e un elettrocardiogramma e sarà richiesto il digiuno dalle otto ore precedenti l'intervento.
Non occorre farsi accompagnare, poiché durante l’esame non vengono, di norma, somministrati farmaci che alterano il livello di attenzione. Qualora invece venga eseguita una cistoscopia terapeutica, anche in day-hospital, sarebbe meglio avere una persona che possa aiutare il paziente.
L’introduzione del cistoscopio può causare un forte fastidio e a volte un leggero dolore, soprattutto negli uomini che hanno un’uretra più lunga. Per questo, prima dell'esame, viene applicato il gel lubrificante ad azione anestetica. L’introduzione di acqua sterile per dilatare la vescica può inoltre provocare lo stimolo a urinare.
Dopo l’esecuzione della cistoscopia flessibile, rare volte i pazienti possono avvertire bruciore durante la minzione o emettere urina rosata. Il minimo rischio di infezione legato alla procedura può essere ridotto con la somministrazione dell’antibiotico dopo l'esame. Occorre rivolgersi al medico nel caso in cui, nei giorni seguenti, si verifichi febbre, si avverta nausea oppure si abbia difficoltà a urinare.
La cistoscopia non comporta generalmente rischi a lungo termine.
In genere l'esame dura dai 5 ai 10 minuti. Può essere più lungo se occorre effettuare anche una biopsia.
Per la procedura ambulatoriale non è necessario alcun periodo di osservazione. Se invece viene eseguito anche un piccolo intervento, può essere previsto un ricovero in regime di day hospital o di degenza ordinaria di 2-3 giorni.
Dopo una cistoscopia a scopo diagnostico, la paziente può riprendere la vita abituale, senza tuttavia fare sforzi eccessivi e con l'accortezza di bere molta acqua per alleviare il fastidio e favorire l’emissione di urina. Bagni caldi possono aiutare a lenire il bruciore a livello dell'uretra. Se l’esame è stato di tipo terapeutico, dopo la dimissione è consigliabile un riposo di qualche giorno. Per la ripresa dell'attività sessuale è meglio che siano passati tutti i sintomi di infiammazione o infezione.
Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.
DNAMediaLab