Ultimo aggiornamento: 29 ottobre 2021
Alessandra si è ammalata di tumore al seno, ma il sostegno dei medici le storie di speranza dei testimonial di AIRC l’hanno aiutata ad affrontare la malattia con coraggio.
La gara più bella Alessandra Fior l'ha appena vinta. Veneta, classe 1979, libera professionista super sportiva, è tornata a correre dopo aver affrontato con successo un tumore al seno. Lo racconta con orgoglio, senza nascondere paure e fragilità, e con la voglia di accendere i riflettori sulla prevenzione, grazie alla sua storia. “Uscivo da un periodo difficile, così ho trascurato salute e controlli, come se inconsciamente cercassi di accantonare altre preoccupazioni. Inoltre ero molto allenata, partecipavo a competizioni di triathlon e pensavo che il mio fisico fosse una macchina ben rodata che non si potesse inceppare. Ma mi sbagliavo.”
Alla fine del 2019, infatti, Alessandra nota il profilo irregolare del suo seno proprio di ritorno da una gara all'estero. E all'inizio del 2020, purtroppo, visite ed esami confermano le sue ansie: ha un carcinoma al seno e deve operarsi subito. “Non mi dimenticherò mai quando lo specialista ha pronunciato la parola tumore. Le mie mani hanno iniziato a tremare e sono scoppiata in un pianto disperato. Poi ho pensato subito a mio figlio e ho deciso di reagire per lui. Nel giro di pochi giorni sono stata operata e ho iniziato la chemioterapia. Non mi sentivo più padrona della mia vita, mi vedevo denudata e in balia dei protocolli medici del Cro (Centro di riferimento oncologico) di Aviano. Per fortuna sono stati tutti bravissimi, con una preparazione e un'umanità straordinarie.”
Passano le settimane e Alessandra prosegue il suo percorso. Scopre di essere forte e resiliente, scova risorse inaspettate dentro di sé e pian piano vede il suo corpo riprendersi. Così torna in bici, si allena e si emoziona. Purtroppo, però, sono i mesi della pandemia da coronavirus, il Paese è in lockdown e la solitudine si fa sentire.
“Mi hanno salvata le dirette Facebook di Fondazione AIRC. Sentire le storie di rinascita di tante donne come me mi ha regalato speranza e ottimismo. Ho cominciato a 'normalizzare' quello che mi è accaduto e a riflettere. Questa esperienza mi sta insegnando a non dare più nulla per scontato, ad apprezzare e valorizzare il qui e ora, gli aspetti più importanti della vita (la famiglia), e trascurare il superfluo, oltre che a imparare a volersi bene facendo il possibile per prevenire le malattie. Il nostro corpo, appunto, è una macchina incredibile e merita il meglio.”