Marta Serafini

Nata a Carate Brianza in Lombardia nel 1972, si è laureata presso l’Università statale di Milano. Ha conseguito il dottorato in immunoematologia con la Open University nel Regno Unito, svolgendo le proprie ricerche a Milano. Ha quindi completato la sua formazione negli Stati Uniti, passando un periodo di post-dottorato presso l’Università del Minnesota. Tornata in Italia è stata nominata Telethon Research Assistant presso il Dulbecco Telethon Institute a Roma, ricevendo nel corso degli anni diversi riconoscimenti, tra cui l’ISEH Post-Doctoral Award e il Telethon Career Award. Oggi è responsabile dell’Unità di cellule staminali e immunoterapia presso il Centro di ricerca Tettamanti ed è professore a contratto di terapia cellulare e genica presso il Dipartimento di medicina e chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca. Inoltre è membro del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in medicina traslazionale e molecolare dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Progetti seguiti

Selective Routing of CAR T cells to the AML leukemic stem cell niche

Nome dell'istituzioneFondazione M. Tettamanti M. De Marchi Onlus
RegioneLombardia
Budget anno in corso126.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2022 - 2027
Descrizione

Obiettivo del progetto di ricerca è sviluppare una nuova strategia terapeutica con cellule CAR-T contro le cellule staminali leucemiche resistenti alla chemioterapia che si annidano nel midollo osseo. Finora le terapie con cellule CAR-T si sono dimostrate efficaci per la cura della leucemia linfoblastica acuta, ma non per le sindromi mielodisplastiche. Tra le cause di tale effetto in questi tipi di tumori, vi è la presenza di cellule staminali leucemiche che sopprimono la normale ematopoiesi, favorendo la progressione tumorale. Nel progetto si cercherà di agire su diversi fronti: la progettazione di nuove cellule CAR-T capaci di raggiungere queste cellule neoplastiche e la caratterizzazione del microambiente tumorale per identificare nuovi bersagli molecolari. Lo scopo ultimo è combinare questi risultati per sviluppare cellule CAR-T che colpiscano contemporaneamente diversi bersagli molecolari, aumentando la selettività dell’approccio e la risposta antitumorale da parte del sistema immunitario.