Marco Agostini

Nato a Padova nel 1973, ha conseguito la laurea in scienze biologiche, il dottorato in oncologia e oncologia chirurgica e la specializzazione in genetica presso l’Università della sua città. Ha continuato con due esperienze di post-dottorato, la prima presso il Laboratorio di biologia molecolare nel Dipartimento scienze oncologiche e chirurgiche della stessa università e la seconda presso il Dipartimento di patologia, Josephine Nefkens Institute, Erasmus University Medical Center, a Rotterdam in Olanda. Nel 2006 è tornato all’Università di Padova con una posizione a tempo indeterminato presso il Dipartimento di scienze oncologiche e chirurgiche. Oggi in questa sede è ricercatore e docente presso il Dipartimento scienze chirurgiche oncologiche gastroenterologiche, oltre che responsabile del servizio di diagnostica molecolare del Centro per la prevenzione dei tumori ereditari del colon-retto nella Chirurgia generale 3 dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova. Inoltre è coordinatore dell’Area biotecnologie mediche presso l’Istituto di ricerca pediatrica nella stessa città.

Progetti seguiti

Multi-cellular integrated model on a chip: its new and unexplored role in rectal cancer treatment

Nome dell'istituzioneUniversità degli Studi di Padova
RegioneVeneto
Budget anno in corso120.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2022 - 2027
Descrizione

Obiettivo del progetto di ricerca è approfondire la conoscenza del tumore rettale e sviluppare nuove terapie mirate, tramite l’utilizzo di cellule in coltura in tre dimensioni derivate dai pazienti e in grado di riprodurre almeno in parte il microambiente tumorale. Il sistema, detto PhiC, è stato sviluppato in precedenza dal gruppo di ricerca, è personalizzato per ciascun paziente ed è in grado di mantenere le proprietà biofisiche e biochimiche del tessuto nativo patologico e di trasdurre stimoli biologici simili. Un approccio di questo tipo potrebbe essere utile per ottimizzare la valutazione dell’efficacia dei farmaci in tempi brevi e per studiare il ruolo della matrice extracellulare. Inoltre può servire anche a identificare nuovi geni e meccanismi molecolari coinvolti nel processo tumorale. In questo modo si potrebbero identificare nuovi bersagli terapeutici e sviluppare nuovi trattamenti per un tumore eterogeneo come quello rettale.