Giovanni Martinelli

Nato a Vimercate (MB) nel 1960, si è laureato in medicina e chirurgia all’Università degli Studi di Verona e nello stesso ateneo ha conseguito le specializzazioni in ematologia generale e in genetica medica. Si trasferisce a Bologna, dove per oltre vent’anni lavora all’Istituto di ematologia Lorenzo e Ariosto Seràgnoli diventando responsabile coordinatore del laboratorio di biologia molecolare Candida Fiorini. A Bologna, insegna inoltre presso la Facoltà di medicina e chirurgia e alla Scuola di specializzazione in ematologia. Dal 2018 è il direttore scientifico dell’IRCCS Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola (FC). È coordinatore e partner di numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali di ambito onco-ematologico, in particolare per le leucemie acute e croniche e le sindromi mielodisplastiche.

Progetti seguiti

Understanding and exploiting genetic instability in acute leukemia using synthetic lethal therapeutic approaches

Nome dell'istituzioneIstituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori "Dino Amadori", IRST S.r.l. I.R.C.C.S.
RegioneEmilia-Romagna
Budget anno in corso80.000 €
Tipo di progettoIG
Annualità2019 - 2024
Descrizione

Scopo del progetto è identificare nuove strategie terapeutiche contro le leucemie acute. In particolare, la ricerca punta a comprendere in che modo le cellule leucemiche siano in grado di sopravvivere ad alterazioni genetiche che ne dovrebbero causare la morte. Una caratteristica, questa, che consente al tumore di eludere i trattamenti la cui efficacia è legata alla capacità di danneggiare il DNA, come la chemioterapia. Comprendere questi meccanismi potrebbe fornire nuovi bersagli terapeutici per potenziare gli effetti delle cure convenzionali. Il progetto ha inoltre lo scopo di identificare e validare nuove strategie farmacologiche basate sulla letalità sintetica, cioè sull’individuazione di alterazioni genetiche che sono fondamentali per la sopravvivenza cellulare. Esercitando un’opportuna interferenza con tali alterazioni, è possibile provocare la morte esclusivamente nelle cellule che presentano queste caratteristiche.