Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2018
La scoperta di una nuova molecola che frena i movimenti delle cellule tumorali apre nuovi spiragli di ricerca verso cure innovative per i tumori in fase avanzata.
Titolo originale dell'articolo: The GTPase-Activating Protein RN-tre Controls Focal Adhesion Turnover and Cell Migration
Titolo della rivista: Current Biology
Data di pubblicazione originale: 1 novembre 2013
"La pericolosità dei tumori risiede nella capacità che le loro cellule acquisiscono, con il passare del tempo, di staccarsi le une dalle altre e di muoversi, migrando nei tessuti circostanti in un processo che prende il nome di 'invasione'" spiega Letizia Lanzetti, beneficiaria di un finanziamento Start-up di AIRC che le ha permesso di aprire il suo Laboratorio di biologia delle membrane cellulari presso l'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo, vicino a Torino.
In stretta collaborazione con il laboratorio di Giorgio Scita che opera all'Istituto FIRC di oncologia molecolare di Milano, il team di Candiolo ha identificato una molecola che, rafforzando l'adesione delle cellule alla matrice che le sostiene, ne impedisce la migrazione, funzionando come un vero e proprio "freno" cellulare.
"La molecola, chiamata RN-tre, controlla che alcune proteine, dette integrine, che si legano alla matrice su cui poggiano le cellule, rimangano per un tempo adeguato sulla superficie cellulare" prosegue la ricercatrice. "Se le integrine invece si spostano dalla superficie all'interno della cellula, RN-tre può staccarsi dalla matrice e favorire così la migrazione delle cellule tumorali".
RN-tre impedisce quindi il traffico delle integrine, che, restando in superficie, stabilizzano l'adesione delle cellule alla matrice. In questo modo questa molecola àncora le cellule ai tessuti circostanti, impedendo loro di migrare e di formare metastasi.
La perdita di questo sistema di controllo potenzia pericolosamente la motilità, mentre la sua reintroduzione nelle cellule tumorali la limita. "Pertanto, questo studio identifica nuovi bersagli molecolari per farmaci che agiscano sui tumori metastatici, limitandone la capacità di invadere i tessuti" conclude Lanzetti, che aggiunge: "È anche possibile che, agendo su questi meccanismi, si riescano a uccidere selettivamente le cellule tumorali che si muovono più velocemente verso i tessuti circostanti o lontani".
Questo importante lavoro ha meritato la pubblicazione su Current Biology.
Agenzia Zadig