Ultimo aggiornamento: 9 novembre 2023
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Oltre la metà dei cittadini dell’Unione Europea utilizza Internet per cercare informazioni legate alla salute. Lo dicono i dati Eurostat, riferiti all’anno 2022 e alla popolazione adulta (16-74 anni) degli Stati membri dell’Unione Europea, mettendo in luce anche molte differenze tra le nazioni. In Finlandia la percentuale di persone che utilizza la rete per cercare informazioni sulla salute raggiunge l’81 per cento, ma in altri Paesi tali percentuali non arrivano al 40 (circa 29 per cento in Romania, 37 per cento in Germania e 39 per cento in Bulgaria). In questo contesto, l’Italia è in linea con la media dell’Unione, con percentuali che si attestano poco al di sopra del 50 per cento.
Tante le domande che si pongono alla rete. Come prevenire le malattie e ridurre il rischio di ammalarsi di cancro? A quali controlli sottoporsi? Che cosa significa la diagnosi che ho ricevuto? Quale impatto avrà sulla mia vita? E ancora, a chi rivolgermi per avere un secondo parere? Sono seguito in maniera adeguata?
Di certo la rete offre molte risposte a quesiti di carattere medico, dando però indicazioni spesso in contraddizione tra loro, perché nella maggior parte dei casi i contenuti del web non sono verificati né controllati.
Inoltre, a volte non è semplice comprendere ciò che si legge nei siti Internet. Le difficoltà possono essere legate alla complessità dei temi trattati e al linguaggio utilizzato nei diversi siti, ma anche alla cosiddetta alfabetizzazione sanitaria, quella che gli anglosassoni chiamano “health literacy”. L’Istituto superiore di sanità (ISS) la definisce come la “capacità di ottenere, elaborare e capire informazioni sanitarie di base e accedere ai servizi di salute in modo da effettuare scelte consapevoli”. Dai dati raccolti nell’ambito del progetto “Health Literacy Population Survey Project 2019-2021” (HLS19) dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’Italia emerge avere un livello di alfabetizzazione sanitaria “inadeguato” per il 23 per cento della popolazione e “problematico” per il 35 per cento.
Per tutte queste ragioni, la ricerca di informazioni in rete richiede che si faccia attenzione e si evitino alcune insidie. Il primo passo da compiere di fronte alle migliaia di siti, blog e social network che trattano di benessere e medicina è porsi alcune domande fondamentali per capire se una fonte di informazione è affidabile:
In ogni caso, la raccomandazione più importante è di non prendere mai iniziative sulla propria salute, come intraprendere o sospendere terapie, sulla base di quel che si legge online, senza prima aver consultato il proprio medico.
Agenzia Zadig